La “Perla nera” del Mediterraneo: Pantelleria. Tra riconoscimenti UNESCO e progetti di valorizzazione, azioni di tutela della sua speciale sinergia uomo-natura.
In base alla sua definizione societaria: la cooperativa agricola non mette al centro la massimizzazione del profitto e la conseguente divisione degli utili, ma la persona e i suoi bisogni. La cooperativa produce ricchezza e la rende patrimonio comune a tutti i soci e agli altri stakeholder. Il patrimonio societario è indivisibile e i soci lo gestiscono al meglio per consegnarlo alle generazioni future.
CAVIRO è una cooperativa agricola e di conseguenza si allinea a questa definizione che, oggi, combacia perfettamente con quella di sviluppo sostenibile*.
Se le parole si avvicendano tra loro per questioni di linguaggio, di storia e di opportunità, la sostanza dei fatti resta immutata. Sin dalla sua fondazione, ormai sessant’anni fa, CAVIRO ha posto, con moto spontaneo e naturale, gli elementi della sostenibilità e della rigenerazione al centro della sua stessa ragione d’essere.
“Non si può essere diversi da ciò che si è”, dice Sara Pascucci – Head of Communication & Sustainability Manager del Gruppo CAVIRO. “Sono arrivata in azienda nel 2015: all’epoca CAVIRO non parlava di economia circolare, ma la faceva. Quando abbiamo iniziato a comunicarla non c’è stato bisogno di forzature, è semplicemente stata un’evoluzione naturale che si basa su fondamenta molto solide.”
Ciò che oggi indichiamo come “sostenibilità” ha contraddistinto anche la gran parte della storia dell’azienda, proprio per tutelare e regolare la produzione vitivinicola e i suoi attori.
“CAVIRO ha ereditato il saper fare dalla natura, che non conosce logica di crescita se non in un’evoluzione continua della materia. La mentalità e la filosofia contadina da cui siamo nati - antesignane di qualsiasi etichetta di sostenibilità - riflettono azioni quotidiane in armonia con i cicli naturali. Tradotto: per minimizzare gli impatti è necessario operare secondo logiche perfettamente circolari. In origine si faceva per povertà di risorse, oggi questo approccio rappresenta un cambio di paradigma e meccanismo cardine per non sprecare nulla, partendo dalla più piccola materia della vigna.”
L’agricoltura è per sua stessa natura un’attività di rigenerazione. L’organizzazione cooperativa non fa altro che mettere a sistema il rispetto della natura e dei suoi cicli, li traduce in elementi di ricchezza e condivisione per tutta la comunità e il territorio attraverso l’implementazione continua di sistemi avanzati di gestione e controllo dei processi.
“Quando parliamo di rigenerazione andiamo oltre al concetto di sostenibilità e facciamo riferimento a un approccio del qui ed ora, concreto e reale, che non lasci a un futuro appeso le conseguenze delle nostre azioni. La connessione profonda - non solo fisica - che lega la terra e l’ambiente a chi quotidianamente li lavora è ciò che viene definito 'Ecosistema'. Abbiamo un debito con la terra: con la sua bellezza, la sua generosità, la bontà dell’uva che ci ha donato. Da anni noi di CAVIRO ci impegniamo a onorarlo. Per farlo abbiamo portato sulle tavole di tutto il mondo i vini più iconici del territorio nazionale, eliminato il concetto di scarto, alimentato la nostra etica e ri-generato le energie.”
E il concetto del tempo è cardine centrale del ragionamento: CAVIRO è un’azienda antica, con sessant’anni di storia, così come lo sono le Cantine cooperative ad essa consorziate. Nel suo essere grande vi è la somma di tanti piccoli o piccolissimi produttori (la superficie media per singola azienda viticola è di circa 3-4 ettari ciascuna), famiglie, che trovano in questa comunità un modello sostenibile per portare avanti il loro mestiere, rigenerandolo di generazione in generazione.
“È evidente che 'Sostenibilità' sia un termine abusato, il cui uso è stato ampliato a dismisura, svuotandolo in parte di senso e di significato. Non è possibile chiudere gli occhi di fronte all’incertezza, ma siamo responsabili del percorso da tracciare e abbiamo la responsabilità di diventare un punto di riferimento. Questo anche per le nostre radici di cooperativa agricola che porta avanti il testimone da decenni.”
È dalla concretezza che deriva dall’anima agricola, da un lato, e dal senso di responsabilità per il ruolo rivestito di capofila di un ecosistema innovativo, complesso e circolare, che può originarsi una risposta efficace alle grandi sfide che tutta la filiera è chiamata ad affrontare.
“Oggi alle aziende si chiede di essere parte della società in ottica di affidabilità ed etica, non solo di competenza nella produzione di beni e servizi. Per questo i temi che trattiamo sono di primo piano nella definizione di uno sviluppo che guardi al futuro senza dimenticarsi dell’urgenza di testimoniare le azioni del presente. Un aspetto importante nel concetto di rigenerazione è anche quello di limite o debolezza, che spesso si tende a nascondere. Rispetto, azione, limite, evoluzione: solo partendo da qui si riuscirà a evolvere e a raggiungere una versione sempre migliore di noi, come individui, aziende e collettività.”
*Definizione di sviluppo sostenibile:
“Nelle scienze ambientali ed economiche, condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri.”
La “Perla nera” del Mediterraneo: Pantelleria. Tra riconoscimenti UNESCO e progetti di valorizzazione, azioni di tutela della sua speciale sinergia uomo-natura.
L’economia circolare che ripopola i boschi delle Dolomiti: dal legname recuperato arrivano amplificatori naturali di suoni. E un nuovo albero nasce.