Stelle
verdi:

sulle strade dell’alta
cucina sostenibile

“Vale il viaggio”, ossia merita di essere raggiunto.

Ecco il claim con il quale La Guida Michelin assegna il suo massimo riconoscimento, le Tre Stelle, e si è guadagnata la fama di più influente critico gastronomico del mondo.

Editata da un’azienda di pneumatici, nasce per incoraggiare gli automobilisti a mettersi in viaggio per raggiungere o fermarsi in ristoranti e alberghi selezionati per la qualità dell’esperienza che offrono. La prima edizione è del 1900 e copre il territorio della Francia, da lì piano piano si espande nel mondo, arriva in Italia nel 1956 e oggi copre 37 Paesi (in Europa, Asia e Americhe) per un totale di circa 16.000 ristoranti segnalati.

In più di 100 anni di storia ha scandito le regole della buona cucina, gli chef fanno a gara per guadagnarsi una Stella e il pubblico si affida alle indicazioni della “Rossa”, chiamata così per il colore della sua copertina.

Del resto, la funzione delle “guide” è quella di indicare percorsi e guardare avanti. Per questo motivo, dallo scorso anno, alle Stelle Rosse se n’è aggiunta un’altra, di colore verde, che segnala i ristoranti green che si distinguono per scelte virtuose in tema di sostenibilità. Tracciando così un itinerario nell’itinerario che premia l’alta cucina sostenibile. Ne abbiamo parlato con Marco Do, Responsabile Comunicazione di Michelin Italia.

Perché una Stella Verde 
e perché adesso?

“La Stella Verde Michelin è stata introdotta a partire dall’edizione 2021, in Italia come in altri Paesi.
Un nuovo, importante simbolo, nato per premiare gli chef sostenibili che promuovono una gastronomia green.
Per Michelin il tema della sostenibilità non è una novità. Risale, infatti, al 1992 il primo pneumatico “verde” Michelin che, grazie all’introduzione della silice nella mescola, ha consentito di ridurre sensibilmente i consumi di carburante e le emissioni di CO2. Da allora, la sostenibilità ispira e nutre l'intera strategia del Gruppo. Domani tutto sarà sostenibile in Michelin, dai pneumatici ai processi industriali. La Guida Michelin è un riferimento internazionale nel campo della gastronomia e, attraverso l'assegnazione della Stella Verde, vuole mettere in luce gli chef che si impegnano per una gastronomia più sostenibile e, quindi, per una società più sostenibile.”

Quali sono i criteri con 
cui viene assegnata?

“Cominciamo con il sottolineare che la Stella Verde Michelin è un riconoscimento aperto a tutti i ristoranti della selezione, non solo appannaggio di quelli stellati.

Nell’assegnare il riconoscimento vengono presi in considerazione molteplici fattori: la produzione delle materie prime, il rispetto del lavoro e il supporto dei produttori locali, la riduzione degli sprechi, la gestione dei rifiuti, le azioni mirate a minimizzare l’utilizzo delle risorse energetiche e l’impatto della struttura sull’ambiente, la formazione sostenibile dei giovani e l’impegno sociale sono solo alcuni dei temi.”

Come è stata accolta dalla ristorazione e dal pubblico questa novità?

“Si tratta di un riconoscimento che è stato accolto con grande interesse e positività da ambo le parti. Il pubblico è sempre più attento alle tematiche legate alla sostenibilità – in particolare le nuove generazioni – e, spesso, orienta le proprie scelte in funzione di quanto un prodotto o servizio che sta andando ad acquistare sia “green”.
La Stella Verde nasce anche per questo motivo: rispondere alle nuove esigenze del pubblico.
Di riflesso, anche dal punto di vista dei ristoratori c’è grande interesse. Ottenere questo riconoscimento significa da una parte vedere valorizzato il proprio impegno in ambito sostenibilità, dall’altra acquisire visibilità verso una sempre più numerosa utenza attenta a questa tematica.”

La Guida Michelin è certamente la più nota in circolazione: negli anni ha "influenzato" un intero settore della ristorazione e di conseguenza anche un certo tipo di clientela.

Sarà possibile generare questo tipo di influenza anche rispetto al tema della sostenibilità?

“Come detto, l’obiettivo della Stella Verde è di valorizzare i ristoranti più virtuosi dal punto di vista della sostenibilità, affinché possano ispirare altri professionisti del settore.”

Per andare sempre più incontro alle esigenze del pubblico, a partire dall’edizione 2018 la celebre guida che sin dalla nascita era stata pubblicata in forma cartacea si è data anche la dimensione digitale di una App gratuita, che riporta l’intera selezione di ristoranti e che va ad aggiungersi ai contenuti del sito web. Un modo ulteriore per influenzare e indirizzare gli appassionati di alta cucina verso insegne che valgano il viaggio.
Per scoprire le nuove Stelle di quest’anno occorrerà attendere l’8 novembre, quando sarà svelata La Guida Michelin Italia 2023. La cerimonia per la 68esima selezione italiana si terrà in Franciacorta e sarà un evento live trasmesso in diretta streaming e, come di consueto, Michelin assegnerà le tradizionali Stelle e le Stelle Verdi.

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