I CITTADINI CONSAPEVOLI
DI DOMANI SONO I BAMBINI DI OGGI

L’Agenda ONU 2030 ha finalmente posto in primo piano il ruolo fondamentale che svolge l’educazione nelle tematiche legate alla sostenibilità, un ruolo da protagonista che finora non le era mai stato attribuito.

L’educazione non “produce”, non contribuisce al PIL in maniera immediata e non porta un diretto introito a chi la mette in pratica o a chi la riceve. È un’azione a lungo termine e come tale non può rientrare nelle normali logiche che accompagnano il mondo della produzione e del guadagno.

L’educazione però, se portata avanti con obiettivi chiari e con passione, crea i cittadini di domani, quelli che si avvicineranno alle realtà produttive in maniera consapevole e rispettosa, coloro che conosceranno a fondo la natura, l’ambiente e le sue risorse e che quindi sapranno rispettarla e difenderla.
Dei cittadini sostenibili per la loro epoca e per il futuro.

L’Obiettivo 4 dell’Agenda ONU 2030 punta a “Garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento continuo per tutti” e questo non fa che confermare il ruolo centrale dell’educazione nella crescita di ogni individuo e nella ricerca della pace e della giustizia che dovrebbe far parte di ogni azione educativa.

Azione che non si esaurisce con il termine della formazione ordinaria, ma che continua durante tutta la vita, evolvendo con il singolo individuo e con il mondo che lo circonda.

IL BAMBINO E LA SUA IMMAGINE

Nel corso dei secoli l’educazione dei bambini ha subito forti evoluzioni.

La scuola tradizionale è stata creata in piena epoca industriale e doveva educare i figli di operai a diventare dei bravi operai, quindi principalmente eseguire ordini. Ma non solo: è diventata il modo per plasmare i bambini, renderli cittadini rispettosi e obbedienti, ma poco consapevoli.

L’educazione alla sostenibilità che deve essere perseguita vuole invece l’esatto contrario, necessita di cittadini consapevoli, che sappiano ragionare in maniera autonoma, che sappiano prendere le giuste decisioni e che possano quindi contribuire in maniera attiva alla crescita e all’evoluzione della società.

Per fare questo, quindi fare educazione sostenibile e attiva, partecipata e coinvolgente, è necessario rivedere la figura del bambino. Smettere di considerarlo come un essere privo di competenze e conoscenze, ma vederlo anzi come un essere il cui potenziale è immenso e che spetta a noi educatori coltivare, mantenendo viva la fiammella del sapere.

La connessione con la natura in questo è fondamentale perché è proprio l’ambiente il più grande educatore dei bambini: educa alla pace, alla calma, all’osservazione e alla concentrazione.
La natura da sempre svolge questo ruolo che però non viene sempre riconosciuto e valorizzato.

Ci hanno pensato grandi pedagogisti come Maria Montessori, il cui pensiero innovativo e rivoluzionario è stato colto (anche se poi zittito) dai vertici politici.
Ma del ruolo fondamentale della natura nell’educazione ne ha parlato anche Rudolf Steiner che, fondando le scuole Waldorf, l’ha rimessa al centro dell’attività educativa e di autoapprendimento.

EDUCARE ALLA SOSTENIBILITÀ

Nessuna educazione può essere definita tale se non coinvolge tutti i sensi, non è multidisciplinare e non permette di sperimentare. Altrimenti si definisce apprendimento, e stiamo parlando di un’altra cosa.

L’educazione alla sostenibilità è una delle sfaccettature dell’educazione che, per l’appunto, non si può trasmettere in maniera nozionistica, ma necessita di esempio, coinvolgimento e sperimentazione.
Senza l’esempio si potrà apprendere la raccolta differenziata, ma non se ne potrà cogliere il valore.
Senza coinvolgimento si potrà apprezzare una passeggiata nel bosco, ma non viverla.
Senza la sperimentazione si potranno apprendere i cicli di vita degli insetti, ma non rimarranno impressi nella memoria.

Senza delle scelte sostenibili, consapevoli e condivise sarà impossibile fare educazione: ci sarà solo freddo apprendimento e sterile didattica che non porteranno alla crescita di cittadini in grado di compiere la giusta scelta, ma solo individui che conoscono la teoria, seppur non in grado di metterla in pratica.

Il cambiamento, quello vero, è nelle mani degli educatori di oggi, insegnanti e genitori; la vera consapevolezza parte proprio dalle loro azioni e dal loro impegno in tale direzione.
È un grandissimo onore quello di poter accompagnare i bambini alla scoperta del mondo e della natura che lo abita, dobbiamo cogliere questa grande opportunità perché possiamo essere gli artefici del cambiamento che vogliamo vedere.

Abbiamo la possibilità, ogni singolo giorno, di piantare tanti piccoli semini che in futuro germoglieranno e diventeranno una foresta di consapevolezza e sostenibilità.

Non dimentichiamolo.

“Se v’è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l’uomo.”
(Maria Montessori)
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