Redazione interna

CAMBIARE PROSPETTIVA, PER SALVARE IL PIANETA E L’UOMO

Tomás Saraceno, On Space Time Foam, 2012. 
Installation view at Hangar Biccocca, Milan, Italy, 2012. 
Courtesy the artist.
Photography by Studio Tomás Saraceno.

Mente scientifica o anima creativa? Scienziato o artista?

TS: <<Entrambi, perché scienza e arte possono dialogare in molti modi e collaborare per migliorare l’uomo e i suoi comportamenti.>>

Tomás Saraceno, architetto e performer, considerato uno dei più importanti artisti contemporanei, usa la scienza come materia della propria opera.

TS: <<L’arte non è il fine, ma lo strumento eletto per comunicare la mia visione dell’Universo.>>

Un Universo governato da un Disegno che la mente umana non può cogliere, ma solo intravedere. All’uomo resta però lo stupore e la gratitudine per aver goduto di una visione e partecipato a un’Intuizione. Saraceno raffigura e dà forma a questa intuizione, nell’intento di rieducare l’uomo a riconoscere i propri limiti e rispettare ciò che non può cogliere appieno né pretendere di disporre da padrone assoluto.

TS: <<Dobbiamo imparare a focalizzarci meno sull’individualità e più sulla reciprocità. Solo così sarà possibile ipotizzare uno sviluppo condiviso del nostro quotidiano.>>

Tomás Saraceno
Solitary, semi social mapping of TNJ0924-2201 by one Nephila clavipes-one week, three Cyrtophora citricola, one week, 2015
Courtesy the artist; Andersen’s, Copenhagen; Ruth Benzacar, Buenos Aires; Tanya Bonakdar Gallery, New York/Los Angeles; Pinksummer Contemporary Art, Genoa; Neugerriemschneider, Berlin.

Cosa prova il ragno quando si muove nella sua ragnatela? È possibile scalare una nuvola? Esiste un metodo per volare utilizzando soltanto sole e aria?
A questi quesiti prova a rispondere l’artista visionario e misterico proponendo grandi installazioni che spingono il visitatore a interagire e a diventare parte delle stesse. Il suo lavoro, articolato in serie che si ripetono negli anni, è costituito da grandi strutture immersive dall’aspetto ludico e spettacolare in forma di città volanti o tele di ragno, che il pubblico percorre e modifica con i movimenti e il peso del proprio corpo.

Il suo approccio è interdisciplinare e unisce scienze, arte, ingegneria, aracnologia, musica, sociologia, tecnologia e urbanistica, cercando di spingere il fruitore ad assumere un nuovo punto di vista, per una lettura più inclusiva ed etica del mondo che lo circonda.

TS: <<Inseriti in un contesto simbolico, entriamo in connessione con elementi non umani, come polvere, ragni o piante, protagonisti delle installazioni e metafore del cosmo. L’ordinaria e rassicurante prospettiva del mondo che conosciamo è ribaltata, o distorta, mancano i familiari riferimenti con l’esperienza nota e si propone all’orizzonte l’opportunità di una nuova realtà.>>

In questo modo, scuotendo gli animi e scatenando inquietudine, l’opera di Saraceno invita a una riflessione critica del rapporto tra uomo e Universo.
L’arte visionaria e partecipativa di Tomás punta a colpire e sgretolare l’arrogante cultura dell’Antropocene, dove l’uomo danneggia irreversibilmente l’ecosistema in cui vive, e insegna come porre le basi dell’Aerocene, dove l’uomo è in cerca di un nuovo equilibrio condiviso con un Universo di cui è semplicemente parte.

TS: <<È possibile immaginare un’era diversa, l’Aerocene, caratterizzata da una sensibilità proiettata verso una nuova ecologia di comportamento. Gli ecosistemi devono essere pensati come reti di interazione al cui interno ogni essere vivente si evolve insieme agli altri. Focalizzandoci meno sull’individualità e più sulla reciprocità, possiamo andare oltre la considerazione dei mezzi necessari per controllare l’ambiente e ipotizzare uno sviluppo condiviso del nostro quotidiano.>>

Eclipse of the Aerocene Explorer, 2016. Performance in Salar de Uyuni, Bolivia, January 2016, during Tomás Saraceno’s artistic expedition.

Ed è proprio questo lo spirito con cui, durante la Conferenza sui cambiamenti climatici del 2015 al Grand Palais di Parigi, Tomás Saraceno ha presentato Aerocene, un progetto che fa alzare in volo e fluttuare in cielo sculture volanti a emissioni zero, grazie al calore del sole e alle radiazioni infrarosse emanate dalla Terra. Il progetto è tuttora attivo e in continua evoluzione. 

Aerocene è divenuta anche una comunità artistica interdisciplinare, che sviluppa progetti di sensibilità ecologica per una nuova collaborazione etica con l’atmosfera e l’ambiente, in un’era libera da combustibili fossili.

A rappresentare e prefigurare il passaggio alla nuova era geologica dell'Aerocene, incentrata proprio su questo preziosissimo elemento è la complessa installazione Aria (Palazzo Strozzi, 2020) che, oltre a riferirsi a temi ed elementi caratteristici del lavoro dell'artista, vuole essere un monito al rispetto del pianeta e della sua atmosfera.
Aria è costruita intorno a 33 speciali carte di tarocchi reinventate dall’artista, e si sviluppa in 9 ambienti. Al centro di tutto, la figura del ragno e le sue ragnatele, a simbolo e metafora dei legami di tutto ciò che esiste in natura, per indicare che siamo tutti legati insieme, e che - invischiati in un’unica enorme ragnatela - facciamo parte tutti di un unico Uno.
Un’esperienza immersiva per un approccio olistico che esemplifica la complessa rete che collega l'uomo sia al microcosmo delle particelle che al macrocosmo dell’Universo.

Una delle più grandi fonti di ispirazione di Tomás Saraceno sono i ragni e le ragnatele ed è stato il primo artista a utilizzare uno strumento in grado di misurare, scansionare e digitalizzare in 3D una ragnatela.

Plucking vibration, Parawixia bistrata.
Courtesy Tomás Saraceno with thanks to Arachnophilia.

TS: <<Il ragno è per noi umani, che distruggiamo il nostro ambiente, esempio di alternativa: i fili di ragnatela sono sia prodotti dal corpo del ragno, sia strumento con cui mangia. È una diversa narrazione del rapporto con la natura e come abitarla: decentrati.>>

14 Billions è l’installazione presentata a Stoccolma nel 2010 in cui per la prima volta nella storia è stata presentata la scansione tridimensionale di una ragnatela di una vedova nera. In Orbit, presentata nel 2013 a Düsseldorf, è un’enorme ragnatela sospesa a più di 25 metri dal suolo contenente delle sfere di 2.500 mq su tre livelli, completamente abitabile. I visitatori potevano salirci e vedere la piazza dall’alto, come se volassero. Come per le ragnatele, ogni visitatore, modificando la tensione dei fili, generava una vibrazione percepita da tutti i presenti, come accade per i ragni. Esperienza artistica simile è quella proposta da On Space Time Foam: un’installazione praticabile composta da membrane posizionate a 20 metri dal suolo. I visitatori potevano tuffarsi e muoversi in essa come su un enorme dirigibile/nuvola; il movimento d’insieme rendeva viva la struttura agli occhi di chi osservava dal basso.

TS: <<Su tutto è il grande spazio che accoglie la materia, la rete cosmica.>>

Queste esperienze artistiche sono alcuni dei percorsi attraverso cui l’artista incoraggia a riflettere sulle sfide caratteristiche della nostra epoca divenute sempre più urgenti, come l'inquinamento, i cambiamenti climatici, l’economia del consumo e il superamento delle naturali barriere geografiche e sociali. Scienza e arte collaborano in nome di un interesse comune: incoraggiare e dare vita a nuove prospettive che rovescino il modello dominante e portino, attraverso una rivoluzione culturale, a una nuova etica del comportamento.

Tomás Saraceno, 14 Billions (working titles), 2010. Installation view at Bonniers Konsthall, Stockholm, Sweden, 2010. Courtesy the artist.
Photography by Studio Tomás Saraceno.
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