Il nuovo fenomeno globale con cui, tutti, dobbiamo fare i conti è l’inquinamento digitale. Cos’è e come diminuirlo? Eccone un’analisi e relativi consigli.
Queste sono alcune delle domande che ricevo con maggiore frequenza e che mi ricordano quanta strada ci sia ancora da fare.
A differenza di altri settori, infatti, quello del turismo non è ancora entrato appieno nel mirino della sostenibilità, complice anche la difficoltà di valutare e misurare i reali impatti generati dai viaggiatori.
E, allora, proviamo a fare luce anche su questo fenomeno così “nuovo” eppure così sostanziale.
A oggi il settore del turismo contribuisce in media, se trascuriamo il drammatico calo dovuto alla pandemia, al 10% del PIL mondiale ed è l’unica industria non delocalizzabile. Se a questo aggiungiamo la sua grande trasversalità, ovvero la capacità di coinvolgere un ampio indotto locale, ci renderemo conto dell’entità dell’impatto che questo settore sia in grado di generare.
Attualmente, inoltre, il 60% del turismo è di massa, ovvero è gestito da grandi tour operator che, focalizzandosi più sulla quantità che sulla qualità di una gestione etica e sostenibile, non consentono di trasferire alla presenza dei viaggiatori un’impronta positiva per le popolazioni e l’ambiente.
Per intuirlo basta verificare semplicemente quanto personale locale fa parte dello staff dei tour operator, quale il compenso, come e se vengano supportate le attività, la flora e la fauna locali.
Il mercato del turismo deve fare i conti con le sfide che caratterizzano la società odierna. Lo sviluppo di un turismo sostenibile, obiettivo centrale della World Tourism Organization UNWTO, prende in esame diversi temi su cui lavorare: la biodiversità e la conservazione del patrimonio naturale, la protezione delle comunità locali e la valorizzazione delle culture e tradizioni e l’attivazione di azioni economiche sostenibili nel campo del turismo che mirino ad alleviare la povertà.
Sono inoltre 3 gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU che si rivolgono esplicitamente anche al settore turistico.
E, allora, cosa possiamo concretamente fare per ridurre la nostra impronta ambientale quando siamo in viaggio?
Possiamo fare turismo ecosostenibile. E per turismo ecosostenibile intendo un turismo in punta di piedi.
Non amo dare definizioni auliche o accademiche, ma adoro associare a questo concetto l’immagine di viaggiatori come ospiti a casa di qualcun altro.
Viaggiare in maniera sostenibile significa esplorare gli angoli del mondo in maniera etica e rispettosa nei confronti dell’ambiente, delle popolazioni e degli animali.
Supportare strutture locali e operatori del posto, prendere parte ad attività che pongano al centro il benessere delle popolazioni e degli animali, affidarsi a tour operator o agenzie di viaggio che reinvestono in progetti di sviluppo locale e operano in maniera etica nei confronti dell’ambiente e dei locali.
Ecco, queste sono alcune delle scelte rivoluzionarie che possiamo compiere come viaggiatori.
Viaggiamo in modo sostenibile ogni volta che facciamo sì che i soldi spesi in viaggio alimentino e supportino l’economia del Paese visitato, rendendo equo lo scambio con chi ci riceve. Il turismo ecosostenibile non è un altro tipo di viaggio. È lo stesso viaggio a cui siamo abituati, ma ripensato in una chiave rispettosa per le persone, gli animali e il pianeta.
Organizzare un viaggio che sia completamente sostenibile non è semplicissimo, ma la cosa più importante da comprendere è che non è necessario raggiungere la perfezione per iniziare a viaggiare in questo modo. Anche scegliere una sola attività sostenibile, sostituendola a una poco etica o troppo impattante, ci permetterà di iniziare a muovere i primi passi verso un turismo più attento e rispettoso.
In che modo posso ridurre l’impatto negativo sul Paese che visiterò?
Partiamo dal mezzo di trasporto, che è la prima cosa a cui bisogna pensare quando si vuole raggiungere una meta di vacanza.
In base ai dati UNWTO l’aereo rimane l’opzione più utilizzata dai viaggiatori con il 58%, a cui seguono l’auto (37%), i mezzi via mare (4%) e il treno (2%). In media, un volo europeo emette fino a +20 volte grammi di CO2 per chilometro rispetto al treno. Viaggiare in treno o in autobus ha un impatto notevolmente inferiore sull'ambiente. Evitiamo dunque di volare quando è possibile una alternativa. Esistono inoltre app per condividere un viaggio in auto o in treno che permettono di usare i diversi mezzi di trasporto, collettivi e non, che abbiamo a disposizione.
E se la destinazione non è raggiungibile se non con un volo aereo, è possibile compensare le emissioni di carbonio supportando progetti di riforestazione e piantumazione che generino un reale valore ambientale e sociale.
Infine, ovviamente meglio i voli diretti: decollo e atterraggio sono i momenti in cui viene emessa più CO2.
Una volta arrivati facciamo attenzione alle dimensioni del nostro alloggio, per risparmiare acqua ed energia (anche per la climatizzazione). E stiamo attenti per primi ai consumi.
Per visitare una città, utilizziamo mezzi pubblici o bicicletta. O giriamo a piedi, magari accompagnati da una guida locale.
Cerchiamo di mantenere uno stile più plastic free possibile: una borraccia da riempire per l’acqua, una cannuccia di metallo sempre a portata, un sacchetto di stoffa per eventuale shopping e, se possibile, shampoo e saponi solidi per la nostra cura.
Supportiamo l’economia locale, utilizziamo servizi gestiti dalle persone del posto e acquistiamo oggetti artigianali e souvenir etnici. Anche il cibo è importante, sperimentiamo e lasciamoci accogliere dalla gastronomia locale, e attenzione allo spreco!
Ormai da anni lavoro nei Paesi in via di sviluppo come ingegnere ambientale e consulente di turismo ecosostenibile e so bene quanto, a volte, sia difficile scegliere alternative sostenibili.
Siete in vacanza, non in missione – penserete – e volete godervi il bello del viaggio nel massimo relax e comfort. Ma relax e comfort non coincidono per forza con inquinamento e consumismo.
Vi assicuro che, modificando poco alla volta il vostro stile di viaggio, non vorrete più tornare indietro.
Viaggiare generando un impatto positivo è una sensazione così appagante che non vorrete più viaggiare alla vecchia maniera. Avrete la piacevole sensazione di essere meglio accolti, non solo dalle persone, ma anche dal territorio stesso. Ne farete parte.
Il nuovo fenomeno globale con cui, tutti, dobbiamo fare i conti è l’inquinamento digitale. Cos’è e come diminuirlo? Eccone un’analisi e relativi consigli.
Andrea Fantini racconta come la vita in barca insegni comportamenti virtuosi per l’ambiente. E anticipa il suo ambizioso progetto di sostenibilità in mare.