Tra intuito e preparazione: ecco come sostenibilità e green economy prendono vita

Se si volesse descrivere l’energia degli innovatori green con un aforisma si potrebbe utilizzare “quando soffia vento di cambiamento, alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento”.
Nel corso della mia vita ho raccontato tanti costruttori di mulini.
Negli ultimi anni la nostra Penisola ha visto fiorire tante storie di imprese di successo dedicate alla green economy. Quel che suggerisco sempre - a chi voglia approfondire - è di provare ad andare a incontrare (quando possibile) gli imprenditori e gli esperti nelle fiere o quando sono previsti appuntamenti a porte aperte nelle aziende, nei centri di ricerca. A volte, poi, è il caso a guidare le scelte che possono addirittura cambiare le strade della vita.

Come accadde, ad esempio, quando nel 2006, da giovane redattrice, entrai nella stanza di un politico locale per avere delle informazioni sul territorio.

Nel suo studio c’era un ospite, Giuseppe Avolivolo, che, avendo sentito il mio nome dopo le presentazioni rituali, esclamò: “Ti ho mandato una mail ieri” (peraltro mai ricevuta!). Mi aveva scritto dopo aver letto un mio articolo sul principio attivo fotocatalitico. Giuseppe e la moglie Maria Rosaria fondavano Minimo Impatto srl, che oggi è addirittura tra i Green Heroes di Alessandro Gassman e del Kyoto Club, per far conoscere prodotti ecosostenibili e per rendere accessibile a tutti soluzioni a misura di pianeta.

Anche tramite il loro supporto iniziai ad approfondire la conoscenza di tante altre realtà sostenibili, toccando con mano quelle aziende grazie alle quali la green economy si stava sviluppando.
Come quelle della filiera delle bioplastiche, ad esempio Ecozema srl Società Benefit che rappresenta un esempio di impresa che, in oltre cento anni di storia, ha saputo rinnovarsi e innovare e oggi è famosa in tutto il mondo per le ecostoviglie che potremmo definire letteralmente da campioni: fu proprio la società vicentina a vincere la gara per rifornire le Olimpiadi di Londra 2012 di ecostoviglie biodegradabili e compostabili con oltre 15 milioni di pezzi. 
Seguendo il percorso delle posate compostabili sono giunti alla scoperta del CIC, il Consorzio Italiano Compostatori, e degli impianti che, lungo la penisola, trasformano quel che un tempo era considerato un rifiuto in risorsa, prima ancora che si affermasse con forza il modello dell’economia circolare - di cui oggi l’Italia è leader - e la bioeconomia, uno dei suoi esempi più virtuosi.

Proprio nel 2012, in occasione di Rio+20 (per il ventennale della Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile) Marco Gisotti (giornalista, tra i più grandi esperti in Italia di Green Jobs e consulente del Ministro Costa prima e ora del Ministro Cingolani) e Marco Fratoddi (oggi direttore di Sapereambiente) decisero di realizzare Comunicambiente, un evento che doveva essere non solo in presenza, ma anche 2.0. Offrii volentieri la mia disponibilità. L’appuntamento ebbe un successo inaspettato e il mondo dei social e quello dell’ecosostenibilità rivelarono punti di contatto formidabili: riuscire, grazie alla rete, ad accorciare le distanze in un periodo nel quale erano tanti ad avere voglia di approfondire il mondo “green”, fece accendere scintille che, a distanza di anni, ancora brillano. 
Un altro esempio di connubio tra social e ambiente, ovvero di come i primi possano fare la loro parte quali strumenti nella lotta al climate change, è quello legato a un appuntamento che accadde alle porte di COP21. Nel 2015, alla vigilia dell’Accordo di Parigi, da Coalizione Clima chiesero a Veronica Caciagli (giornalista ambientale presentatami proprio da Fratoddi) e a me di pensare a un’azione 2.0 che richiamasse l’attenzione sull'importante COP21 dedicata alla lotta al surriscaldamento globale. Grazie a una grandissima mobilitazione dei componenti della Coalizione, il Twitter storm #MarciaperilClima fu un successo. Qui torniamo a parlare di “mulini”: tra coloro che presero parte c’era Sara Capuzzo, che, assieme ad altri dreamers, aveva creato nel 2014 ènostra, una cooperativa con l’obiettivo di portare nelle case dei soci (oggi oltre 8.000 in Italia) energia 100% rinnovabile. Lei oggi è la presidente di ènostra e la cooperativa in questi giorni è tornata a far parlare di sé per aver lanciato una campagna volta a raccogliere fondi per installare impianti rinnovabili collettivi. Chi aderisce potrà diventare prosumer e consumare l’energia pulita co-prodotta con altre centinaia di sottoscrittori: una vera e propria rivoluzione energetica, esempio di transizione ecologica. La prima pala eolica del fondo verrà installata a Gubbio e alimenterà anche l’energia della mia casa grazie al grande vento di cambiamento che soffia forte.

“Il futuro o sarà sostenibile o non sarà”, si sente spesso ripetere.
Certo è che l’economia verde offre il migliore esempio di come si possa avere un modello vincente: efficienza, rispetto delle risorse messe a disposizione dalla Terra, uno sguardo sempre al domani sono i cardini fondamentali della transizione ecologica. Abbiamo tutti qualcosa da imparare dagli attori della green economy e ora è il momento giusto per farlo, ascoltiamoli.
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