Stefano Mancuso, con il suo libro 'Fitopolis', ci invita a immaginare città ispirate a modelli già presenti in natura.
Recuperare la granina di sughero dagli scarti di lavorazione e realizzare nuovi articoli da proporre al mondo della calzatura. Questa è stata l’intuizione del fondatore di Sace Components, nata nel 1977 con la visione e la sensibilità di applicare il tema della sostenibilità al settore della moda attraverso una materia prima eccezionale: il sughero.
Un’intuizione che ha creato fin da subito un fortissimo legame tra l’azienda e questo materiale eccezionale, arrivando ad applicarla nel corso degli anni in modo sempre più innovativo a diversi settori, tra cui edilizia, nautica, arredamento, moda e fashion.
Questo materiale affascinante e versatile, porta con sé storie di natura, innovazione e tradizione che meritano di essere raccontate. Nata dall’incontro tra la Quercus Suber e la terra che la nutre, questa risorsa è un dono della natura che cresce in terreni aspri, dove l'acqua è un lusso e il calore un compagno costante.
Ma la sua magia non risiede solo nell’origine. Il sughero è un custode dell'ambiente, un guerriero silenzioso che combatte contro l'erosione del suolo e l'accumulo di anidride carbonica. Le distese di sugherete giocano un ruolo fondamentale nel mantenimento dell'equilibrio idrico dell'ambiente circostante. Le loro ampie chiome intercettano l'acqua piovana, attivando un processo che, oltre a ridurre l'erosione, favorisce una graduale infiltrazione dell'acqua nel terreno, arricchendo le falde acquifere sottostanti. La presenza di una fitta rete radicale e di uno strato di lettiera organica sul suolo, inoltre, protegge la terra dagli impatti diretti delle precipitazioni e ne promuove l'assorbimento.
Ma ciò che rende unica la Quercus Suber è la sua capacità di rigenerazione: la sua corteccia si rinnova dopo ogni raccolta, permettendo all'albero di vivere fino a duecento anni e di offrire fino a venti raccolti del prezioso materiale.
Ogni "spoglio" rende l'albero più forte, più resistente, e la qualità del sughero ne esce arricchita. Non solo, ogni volta che la corteccia viene delicatamente rimossa, gli alberi rispondono con vigore, assorbendo CO2 in quantità ben superiori rispetto alle altre piante. È come se, in un ciclo di rinascita continua, ogni esfoliazione della corteccia si traducesse in un respiro più profondo per il nostro pianeta.
Il valore di questo albero, e delle aree in cui cresce, deriva anche dal ruolo culturale, sociale ed economico che svolge nelle comunità del bacino del Mediterraneo. Dalle famiglie che lo raccolgono alle industrie che lo trasformano, le foreste di sughero rappresentano il tessuto connettivo locale, creando un forte senso di comunità e di identità.
Queste foreste, viste come una fonte di ricchezza e benessere duraturo nel tempo, sono simbolo di prosperità eterna, evidenziando un legame profondo con le persone e le tradizioni legate alla raccolta, alla trasformazione e all’uso. La raccolta della sua corteccia è un rito antico, una danza tra uomo e natura che si ripete immutata da millenni.
Ogni pezzo di sughero poi, al termine della sua vita utile, può essere riciclato e rinascere in nuove forme, alimentando un'economia circolare che non conosce sprechi. Una promessa di infinita riutilizzabilità, dove nulla si perde e tutto si trasforma.
Grazie alla sua straordinaria capacità di migliorare e arricchire i processi e i prodotti in cui viene integrato, l'innovazione è un altro capitolo nella storia di questo materiale.
Una storia che inizia nelle nostre case, dove il suo impiego nell'edilizia come isolante termico e acustico può trasformare gli spazi abitativi in ambienti confortevoli, salubri ed efficienti dal punto di vista energetico. La nostra divisione tecnica ha ampliato l'uso del sughero ben oltre i tradizionali pannelli isolanti, sviluppando soluzioni avanzate che combinano sughero e calce naturale. Prodotti innovativi che non solo proteggono le abitazioni da escursioni termiche e umidità, prevenendo la formazione di muffe, ma che garantiscono anche un ambiente più sano per chi lo costruisce e per chi lo abita. La sua versatilità lo rende adatto alla progettazione di design e comfort per i complementi di arredo, ma anche soluzioni architettoniche per pareti, divisori e pavimenti.
Le sue notevoli proprietà termoisolanti, lo rendono un materiale prezioso anche nel settore nautico. Un esempio è MarineCork, il decking in sughero ideale per yacht sia a motore che a vela. Questa soluzione garantisce un'ottima vivibilità del ponte, mantenendolo fresco al tocco anche sotto il sole, offrendo un'eccellente aderenza, resistendo ai liquidi senza macchiarsi e isolando le cabine dalle variazioni termiche e dai rumori. Una soluzione adottata da prestigiosi cantieri, sia italiani che internazionali.
Nel mondo della moda e del design, il sughero si è affermato per la sua leggerezza, resistenza e versatilità, che permette di esplorare una vasta gamma di tecniche di lavorazione, contrasti di tinte e accostamenti con altri tessuti naturali. Dalla collaborazione con diversi stilisti sono nate molte collezioni di accessori, dalle borse realizzate con fini pelli di sughero a calzature dotate di tacchi o zeppe naturali, coniugando comfort ed estetica.
L'industria automobilistica, sempre alla ricerca di soluzioni per ridurre il peso e aumentare l'efficienza dei veicoli, trova in esso un materiale innovativo per i rivestimenti interni. Infine, l'esplorazione spaziale, che richiede materiali in grado di sopportare condizioni estreme, ha trovato nel sughero un isolante termico eccezionale, dimostrando come un materiale antico, possa trovare applicazioni anche nelle tecnologie più avanzate.
Ma arriviamo all’uso più noto. Nell'universo del vino, la scelta tra tappo di sughero e tappo a vite si trasforma in un dialogo tra tradizione e innovazione.
Da un lato, il sughero, con la sua nobiltà secolare, promette una micro-ossigenazione che culla l'invecchiamento dei vini più pregiati. Dall'altro si impone il pragmatismo del tappo a vite, che offre una soluzione pratica e affidabile che elimina il rischio di difetti e celebra la freschezza dei vini giovani.
Nel dibattito sulla sostenibilità, entrambi i tappi portano in tavola pregi e compromessi. Il sughero, oltre ad essere completamente biodegradabile e infinitamente riciclabile, incarna l'ideale di un ciclo di vita naturale e sostenibile. Dall'altro canto, l'alluminio, da cui sono spesso fatti i tappi in metallo, può essere riciclato innumerevoli volte, riducendo l’estrazione di nuove materie prime, ma la produzione iniziale richiede una notevole quantità di energia.
La scelta tra sughero e metallo non si riduce quindi a un semplice "meglio" o "peggio", ma piuttosto a una riflessione sul racconto che ogni bottiglia vuole offrire e sul tipo di sostenibilità che si desidera sostenere. L'eleganza del sughero per vini da meditazione e la comodità del tappo a vite per serate spensierate. La promozione degli ecosistemi produttivi totalmente naturali o quella incentrata sull'economia circolare e sulla riduzione dei rifiuti.
Stefano Mancuso, con il suo libro 'Fitopolis', ci invita a immaginare città ispirate a modelli già presenti in natura.
Un viaggio introspettivo attraverso l’obiettivo di Isacco Emiliani: dalla quiete artica fino al silenzio notturno degli alberi secolari della Romagna.