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Come sappiamo anche la moda è chiamata oggi ad affrontare la sfida della sostenibilità.
L'industria della moda sta andando verso l’innovazione e l’adozione di soluzioni sostenibili. Materiali naturali, riciclabili, riciclati: come il cotone biologico, la canapa, il Tencel (tessuto artificiale creato dalla cellulosa di eucalipto e del faggio) e il poliestere riciclato. Sono arrivati rapidamente modelli di economia circolare che comprendono anche il noleggio dei capi.
Le aziende si impegnano a migliorare le condizioni di lavoro nei paesi di produzione per raggiungere salari equi e orari di lavoro ragionevoli.
E poi c’è la tecnologia.
È nata nel 2022 Limitless Innovation, una società di consulenza d’élite che offre una vasta gamma di servizi alle scale-up e alle aziende del settore della moda e del lusso per mettere a sistema l’impronta tecnologica. L'obiettivo dell'azienda è quello di connettere le migliori menti dell'industria tecnologica con i brand della moda e del lusso. La missione è quella di re-immaginare insieme il futuro del settore, creando un ponte tra tecnologia e industria.
Un team multidisciplinare che opera all’incrocio tra moda, business e innovazione, offrendo soluzioni per affrontare le sfide attuali e future del settore.
Stefano Galassi, Co-Fondatore e Direttore di Limitless Innovation, punta a promuovere l'imprenditorialità e l'eccellenza, utilizzando un approccio centrato sull'essere umano. Lo abbiamo intervistato mentre era a Dubai, al GITEX GLOBAL Largest Tech & Startup Show in the World, il principale evento dedicato a innovazione e tecnologie del Medio Oriente.
Qual è la missione di Limitless
Innovation e a chi si rivolge?
"Limitless innovation è una Open Innovation Advisory Firm, una società di consulenza per l'innovazione aperta.
Il nostro obiettivo è aiutare le grandi aziende del settore del lusso e della moda a gestire e catalizzare l'innovazione.
L'innovazione avviene principalmente attraverso l'utilizzo della tecnologia, ma anche attraverso lo sviluppo di tematiche fondamentali come la circolarità come modello di business, l'evoluzione del retail, l'esperienza del cliente e l'engagement della community.
Supportiamo le aziende nel comprendere come il web e le diverse tecnologie, (Intelligenza Artificiale, blockchain e stampa 3D) possano integrarsi nella catena del valore della moda e del lusso.
Collaboriamo con centinaia di aziende nel settore della moda e della tecnologia in tutto il mondo, nonché con Università, alla ricerca costante di giovani talenti. Abbiamo creato un ampio ecosistema di alto livello che ci consente di collegare e unire le varie parti interessate e le soluzioni per le strategie da implementare. Come advisor, lavoriamo in sinergia con i nostri partner e i brand per governare l'innovazione, non solo per realizzarla, ma anche per disegnarla in modo aperto: non rappresentiamo i nostri interessi, ma quelli dei nostri clienti. Siamo un'azienda di consulenza indipendente per l'innovazione aperta.
Non siamo acceleratori o formatori, ma rappresentiamo un passo successivo nel percorso di innovazione delle aziende. Lavoriamo poco con le start-up, ci concentriamo soprattutto sulle scale-up, selezionando i migliori e lavorando con loro."
Quali sono le principali
tematiche che affrontate?
"Le tematiche sono varie e disparate, ma la priorità oggi è la sostenibilità a 360°. Abbiamo sviluppato un framework di riferimento e mappato le fasi di un modello circolare della moda, identificando le soluzioni tecnologiche per migliorare ciascuna fase.
Ci concentriamo su temi come l'utilizzo di nuovi materiali, la tracciabilità, la digitalizzazione della catena del valore, l'impatto idrico, l'analisi dei big data e la gestione degli scarti. Promuoviamo anche modelli di business come il mercato second hand e l'upcycling."
Quali sono le principali criticità e
difficoltà che incontrate?
"La principale criticità è data da alcune resistenze della leadership all'innovazione e alla sostenibilità. Ci sono atteggiamenti scettici e una mancanza di mentalità aperta all'innovazione.
Si aggiunge il problema del greenwashing: molte aziende adottano pratiche sostenibili solo per un effetto mediatico, senza un vero coinvolgimento e con un impatto minimo sul loro prodotto e valore complessivo. È importante che le aziende non si limitino a progetti pilota ma continuino a impegnarsi in modo coerente.
Un'altra sfida è rappresentata dalla complessità della regolamentazione e dalla mancanza di standard omogenei lungo tutta la filiera. Infine, sebbene i consumatori abbiano raggiunto un buon livello di consapevolezza, la transizione verso una vera e propria cultura della sostenibilità non è ancora omogenea e chiara, molti consumatori non sono ancora proattivi nell'adottare comportamenti sostenibili."
Come vedi il modello
del metaverso nella moda?
"Il metaverso è un modello ancora in fase embrionale, ma abbiamo già creato eventi di lusso che ruotano attorno a questa piattaforma. Sebbene sia ancora sperimentale e con una diffusione di adozione limitata, il metaverso offre sicuramente molte opportunità e coinvolge attivamente i consumatori, li trasforma in membri della comunità che partecipa attivamente alla filiera.
È fisiologico: tutte le piattaforme seguono una curva di adozione simile, con un entusiasmo iniziale, una fase di delusione, e infine ci si assesta sul modello di efficienza.
Tra le sfide più urgenti nel settore della moda, vi è la necessità di garantire la tracciabilità e l'accessibilità di nuovi materiali. È importante anche considerare il bilancio sociale, ossia come e dove vengono prodotti i capi di abbigliamento. Inoltre, la legislazione è un aspetto fondamentale che sta gradualmente prendendo forma, ma ancora non è sufficiente. La legge sulla responsabilità del produttore, ad esempio, richiede del tempo prima di avere un impatto significativo, ma è un passo necessario che deve essere compiuto."
Images Credits:
© Illustrazioni di Francesco Zorzi
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