Una startup usa l'IA per identificare le condizioni neonatali attraverso il pianto. Una rivoluzione per l'assistenza neonatale in paesi in via di sviluppo.
Nell'intervista a Petru Capatina, CEO di WeGlad, abbiamo avuto l'opportunità di approfondire la nascita e lo sviluppo del progetto.
Come è nata l'idea di WeGlad e quali erano gli obiettivi iniziali del progetto?
"WeGlad nasce da due esperienze che mi hanno segnato molto. La prima è connessa ad un incidente: sono stato investito da un’auto 15 anni fa. Restare bloccato a letto mi ha fatto capire quanto dessi per scontate le mie gambe e a quante difficoltà sarei andato incontro.
La seconda è legata ad un caro amico, acrobata, che a causa di un incidente si è gravemente fratturato entrambi i piedi. I circensi hanno la mobilità nel sangue e la sua volontà di mantenere una vita sociale era inarrestabile. Trovare locali accessibili o marciapiedi a norma è stata un’impresa.
Per questo, quando ho iniziato a dedicarmi alle tecnologie esponenziali a forte impatto sociale, è stato il primo problema che ho voluto affrontare, perché importante, urgente e invisibile."
Qual è lo stato attuale di WeGlad e quali sono i risultati finora raggiunti?
"Oggi WeGlad è una startup d’eccezione. Negli ultimi 13 anni la stessa sfida è stata affrontata da ben 17 aziende: tutte fallite. Serve moltissima competenza, grande dimestichezza con la tecnologia e il digitale e un ampio network.
Oggi siamo autonomi, e lo dico con grande orgoglio, perché stiamo lavorando con un’intensità e una qualità uniche. Questo è un segmento di business molto delicato e complesso e porta con sé molta emotività e frustrazione strutturata e cronica.
Ci siamo voluti differenziare fin da subito coniugando tecnologia intelligente, community, gamification, stakeholder engagement, alta qualità del dato raccolto e “non ghettizzazione”, perché creare un cerchio separativo non rappresenta il nostro concetto di inclusione e sappiamo che è fallimentare.
Il 2023 è stato un anno di conquiste: abbiamo vinto il primo premio del campionato ESG delle Nazioni Unite, sono stato inserito da Nova e Bocconi nella lista dei top 10 under 35 nell’impatto sociale, selezionato per il Myllenium Award come persona dell’anno e abbiamo vinto il primo premio di ComoLake2023, dove abbiamo gareggiato con multinazionali e istituzioni. Traguardi eccezionali per una microimpresa come la nostra."
Quali sfide hai affrontato durante lo sviluppo di WeGlad e come le hai superate?
"Le sfide sono all’ordine del giorno. La prima è stata quella di trovare un partner competente e ambizioso che non accettasse i “no” come me. Riccardo Taverna, ora nostro Presidente, è stata la persona chiave che ci ha fatto svoltare. Quella tecnologica è stata un’altra sfida: trovare qualcuno che avesse elevate competenze tecniche, intelligenza emotiva e capacità di visione olistica sulla sinergia tra tech, algoretica e business, è stato davvero difficile. Thomas Traspedini è la persona che rappresenta al meglio queste caratteristiche, imprimendo una grande accelerazione al nostro sviluppo.
Molte delle resistenze che incontriamo sono politiche, ma per fortuna ci sono dei visionari anche nel pubblico. Ci sono poi resistenze divisive legate alla forte competizione che anima il terzo settore. Noi proviamo a creare rete tra chi ha il coraggio di andare oltre i propri interessi. Affrontiamo anche gli ostacoli creati da manager poco sensibili alla tematica, o dall’attivismo di persone con disabilità, non sempre produttivo e a volte avvolto da sfumature di rabbia tossica. Ormai siamo metodici e di fronte alla nostra missione, non ci ferma nulla, anzi cerchiamo di “bonificare” l’ecosistema portandolo a collaborare. Diciamo sempre che il nostro SDG è sempre il 17: mentre gli altri ti dicono cosa fare, quello ti dice come: insieme."
"L’ultima sfida che abbiamo affrontato è stata quella di cambiare il modello di business. Seppur funzionante e apprezzato dalle corporate, aveva per noi un tempo di conversione troppo lungo, siamo così passati ad un modello più connesso al Retail. Abbiamo lanciato il nuovo prodotto a settembre: ora stiamo accompagnando le prime 20 aziende tra banche, assicurazioni, fashion, supermercati a rendere trasparenti i dati dei propri punti vendita, tramite l’integrazione di un widget che in pochi giorni è online sulle piattaforme delle aziende, dove i loro stakeholder sono abituati a navigare.
La prossima sfida che affronteremo è l’espansione verso nuovi Paesi. Spesso la validazione di un ecosistema estero lubrifica l’operabilità nel proprio paese, e ogni volta che torniamo in Italia sembra che magicamente le cose accadano più velocemente."
Come è stato il feedback degli utenti finora e quali sono le loro principali richieste o suggerimenti?
"Abbiamo stabilito un rapporto bellissimo con la nostra community. Ci guidano in ogni momento, positivo o negativo, e il loro feedback è la nostra stella polare. Grazie a loro abbiamo capito che molti elementi nel ciclo di mappatura dovevano essere semplificati, non tutti coloro che desiderano contribuire al progetto hanno familiarità con alcuni concetti. Servono delle aree dedicate e delle stanze tematiche dove poter interagire su temi specifici e avere supporto di esperti. È necessario anche moderare le interazioni per trovare il giusto compromesso tra libertà di parola e qualità dell’apporto."
In che modo WeGlad sta contribuendo a migliorare la vita delle persone?
"È tanto complesso quanto semplice: restituiamo la dignità abilitando l’autonomia delle persone. La mobilità è il flusso che connette ogni talento alla sua opportunità. Oggi mancano i dati, ma WeGlad colma quel gap: dati trasparenti, oggettivi e granulari sull’accessibilità di strade e locali. Pensate che Musk ci sta portando su Marte, ma qua, sulla Terra, le persone non riescono a salire su un marciapiede per un gradino."
Hai qualche consiglio o suggerimento per coloro che potrebbero essere interessati a utilizzare o supportare WeGlad?
"Abbiamo bisogno di voi! Scaricate l’app, scriveteci sulle pagine social, per mail, venite a trovarci in ufficio! Siamo facilmente approcciabili e vicini a chiunque si vuole unire a noi in questa Arena dove vogliamo uscirne vincitori, per tutti. Siamo i Gladiatori dell’accessibilità!
E ovviamente, mappate! In pochi secondi potete mappare una barriera architettonica, mentre vi spostate oppure siete a fare un aperitivo in un locale. I secondi che investite restituiscono ore a migliaia di persone. Non avete idea di quanto potete essere utili agli altri, con poco."
Images Credits:
© WeGlad
Una startup usa l'IA per identificare le condizioni neonatali attraverso il pianto. Una rivoluzione per l'assistenza neonatale in paesi in via di sviluppo.
Moda e tecnologia connesse per governare l'innovazione e promuovere la sostenibilità. Il metaverso offre molte opportunità, ma richiede anche molte sfide.