“Io, Guenda e il gene matto”: quando una malattia rara viene combattuta con coraggio e si fa libro per raccontare di speranza, prevenzione e valore della vita.
Nel cuore delle avversità, l'umanità si rivela nella sua forma più nobile.
Aiuto, sostegno e condivisione sono gli ingredienti di una ricetta straordinaria: quella della solidarietà.
L’arte culinaria è nel DNA di ogni italiano. Un elemento culturale ricco di significati simbolici. Quando le parole non bastano, lasciamo che sia un buon piatto a parlare per noi.
La condivisione dei pasti è un momento di grande gioia. Di fronte a tavolate imbandite, celebriamo gli anni che passano, il tempo trascorso insieme e i traguardi raggiunti. Lo stesso accade nei momenti di difficoltà; il cibo diventa un balsamo capace di offrire conforto e vicinanza. Le pietanze servite si fanno memoria di chi è stato perso, di tradizioni che continuano a resistere e delle radici che ci tengono uniti.
È proprio quello che è accaduto in Emilia-Romagna a maggio del 2023.
Tra il 2 e il 16 maggio, l’Emilia-Romagna è stata colpita da un’alluvione devastante. Le acque straripanti hanno causato gravi danni alle comunità locali, lasciando dietro di sé distruzione e disperazione. La Regione è stata colpita da allagamenti diffusi, con 21 fiumi e corsi d'acqua esondati e oltre 250 frane in 48 Comuni, con danni stimati a quasi 9 miliardi di euro.
La solidarietà non è mai stata così dolce.
In poco tempo anche un'ondata di bontà ha travolto la Regione; organizzazioni, volontari, enti e privati si sono mobilitati per offrire il loro aiuto e sostenere la popolazione colpita.
Tanti i racconti toccanti.
La Confederazione Pasticceri Italiani (Con.Pa.It) ha lanciato l’iniziativa “un dolce per l'Emilia-Romagna” aprendo uno speciale conto bancario dedicato alla raccolta fondi per supportare i colleghi colpiti dall’emergenza dell'alluvione. Il Presidente della Con.Pa.It, Angelo Musolino, ha inviato una lettera a tutti gli iscritti sottolineando l'importanza dell'unione in questo momento difficile:
«Un piccolo gesto, comune e senza distinzioni, per andare incontro tutti insieme ai colleghi dell’Emilia-Romagna. Uniti, con un solo e unico obiettivo: la solidarietà. Siamo una squadra e oggi l’Emilia-Romagna ha bisogno di noi.»
La risposta è stata immediata; tantissimi pasticceri da tutta Italia si sono attivati per aiutare i colleghi, perché nessuno deve rimanere indietro.
Anche a Chioggia la pasticceria Nelly’s ha deciso di mettersi al lavoro con quello che sa fare meglio: i dolci. Ha creato una speciale torta di lievito madre con cioccolato fondente al 70% e arance di Sicilia. In pochi giorni è andata completamente sold out. Tutto il ricavato è stato devoluto a Sebastiano Caridi, collega pasticciere di Faenza, la cui attività è stata completamente sommersa da acqua e fango assieme alla sua casa.
Sono tante le storie di distruzione, gli abitanti del posto hanno visto la propria vita affondare nell’acqua e nel fango.
«Pensavo di chiudere tutto», racconta Davide Fiorentini, che nel 2014 ha aperto a Faenza ‘O Fiore Mio Hub, pizzeria e laboratorio di interscambio tra colleghi panificatori. Davide è un appassionato dell'arte bianca, il suo progetto nasce dalla voglia di ridare valore al pane prodotto nella sua pura essenza: acqua e farina. L'Hub di ‘O Fiore Mio era presto diventato un punto di riferimento per la città e rappresentava una preziosa risorsa per la scena gastronomica nazionale.
«All’indomani dell’alluvione ero pronto a dare un ultimo colpo di ruspa e radere tutto al suolo, ma l’intero mondo della panificazione si è riunito attorno a me e in 48 ore siamo riusciti insieme a ripulire l’intero spazio salvando ciò che era possibile.»
Grazie a un laboratorio e al supporto di macchinari in prestito, Davide è ripartito. «Da Milano e Bologna si erano offerti di produrre per noi, ma questo avrebbe significato sacrificare il mio personale»; invece in questo modo Davide ha potuto mantenere i suoi dipendenti e, allo stesso tempo, rilanciare la sua attività.
«Adesso non posso tirarmi indietro, devo guardare avanti; dobbiamo pensare a come ripartire e come fare qualcosa di nuovo e di più bello.»
Insieme alla pizzeria sono andate distrutte anche le opere di Monica Zani che decoravano le pareti dell’Hub. Monica è una graphic designer e lavora per diverse aziende e case editrici. È stato l’incontro con una donna che aveva perso tutto durante l’alluvione a segnarla. Lo sguardo di quella donna ha ispirato il progetto “The Alluvionist”: T-shirt e shopper illustrate da Monica, il cui ricavato viene devoluto per aiutare le famiglie colpite. «Questa iniziativa mi ha fatto sentire profondamente bene. Tante persone hanno scelto di indossare le magliette, che sono diventate un simbolo del sostegno alla comunità locale.»
La fiammella della diffusione e dell’attenzione su ciò che è successo si sta gradualmente spegnendo.
Mentre la burocrazia rallenta ogni processo di risarcimento e soccorso, le persone continuano a stringersi intorno all’Emilia-Romagna, perché la forza della solidarietà è la chiave per superare le avversità e riaccendere la speranza nei cuori di chi è stato colpito.
Insieme si può ripartire e rinascere.
Images Credits:
© Vivida Photo PC, O Fiore Mio , The Alluvionist
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