intervista a

Il potere umanitario 
dei social media

In un mondo spesso segnato da conflitti e cattiveria, storie di luce e speranza ci ricordano la forza dell'altruismo e della solidarietà umana.
A inizio 2022, lo scoppio della guerra ha sconvolto il tessuto sociale dell'Ucraina.

Olena Kulygina – giornalista, attivista e volontaria ucraina – è diventata fonte di ispirazione. Da mesi organizza iniziative umanitarie, fornendo medicinali e assistenza a coloro che ne hanno bisogno, usando i social media come cassa di risonanza.

Come è cambiata la tua vita quando è scoppiata la guerra in Ucraina?

«Il 24 febbraio 2022 la mia vita è cambiata radicalmente. Quel giorno la mia famiglia si è trovata sotto occupazione nella regione di Kherson ed è rimasta isolata per sette mesi.
Prima di allora, lavoravo all'università e mi occupavo di comunicazione e marketing. Non potevo restare a Lviv al sicuro e lavorare come se nulla fosse. Così ho deciso di lasciare l'università e mi sono trasferita nelle regioni in prima linea dell'Ucraina.
A marzo 2022 sono diventata una volontaria. All’inizio, raccoglievo fondi per donare farmaci alle persone a basso reddito e agli anziani. Più tardi, mentre l’iniziativa si diffondeva, io e un mio amico abbiamo iniziato a raccogliere fondi per i farmaci destinati ai medici militari che al fronte forniscono cure per soldati e civili feriti. Continuo a farlo anche adesso.»

Come ti è venuta l'idea di utilizzare i social media per raccogliere fondi e come sei riuscita a coinvolgere così tante persone?

«Anche prima della guerra, avevo un buon network di persone e circa 7.000 follower su Facebook.
Quando Nova Kachovka, la città della mia infanzia, è stata occupata, ricevevo e riportavo le informazioni online da fonti dirette, da chi era rimasto lì tutto il tempo. Sono diventata così una voce pubblica riferendo sui social network ciò che stava accadendo.
Per me è stato un vero miracolo. Perché, anche se credo nel potere delle connessioni sociali, non mi aspettavo che così tante persone mi avrebbero ascoltato. Molte persone, anche non direttamente collegate a me, hanno inviato medicine e fondi. Ero sorpresa ogni volta: nulla è impossibile quando agiamo insieme. La mobilitazione sociale ha un potere trainante ed energico.
Ho trovato la prima ambulanza scrivendo un post su Facebook: Come posso raccogliere fondi per un'ambulanza? Non ci crederete, ma in dieci giorni - senza spendere un solo euro - dalla Germania è arrivata a Leopoli un’ambulanza che abbiamo consegnato ai medici.»

Quali sono state le maggiori sfide che hai affrontato?

«Per me non è difficile aiutare le persone, è difficile gestire i documenti. Non rappresento alcuna fondazione, il che significa che non posso ricevere beni di primo soccorso dalle grandi organizzazioni internazionali. Per me è più semplice raccogliere denaro come volontaria e comprare strumenti, medicinali e altri oggetti che possono essere utili ai medici.»

Qual è stata la reazione delle persone che hai aiutato, hai avuto esperienze particolarmente significative?  

«Aiutare in zone di guerra è un’esperienza molto forte.
Quando la regione occupata di Kherson è stata liberata nell’autunno 2023, le persone hanno reagito con euforia. Ma i reparti sul fronte meridionale stavano affrontando un’enorme sfida: tantissimi i feriti gravi e complesse le operazioni.
Alcune persone sono state evacuate lungo strade interrotte per molte ore. C’era bisogno di una ingente quantità di medicine per salvare molte vite. Solo allora ci siamo resi conto di quale prezzo stessero pagando i nostri militari.
Una richiesta di aiuto su un post ha portato a una raccolta fondi di circa 5mila euro in 3 giorni, permettendo la consegna di una nuova partita di medicinali.»

Altri Paesi hanno mostrato solidarietà verso l'Ucraina?

«Riceviamo sostegno da Polonia, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti. Molti farmaci conviene economicamente acquistarli in altri Paesi. Così, attraverso amici medici, ricevo molte medicine dall'Italia, kit di pronto soccorso dagli Stati Uniti, e scolari dalla Germania hanno raccolto più volte barrette, dolci, biancheria intima termica e alcuni disegni per confortare i nostri militari.
Questo è un supporto molto grande, non solo materiale, ma anche emotivo. Siamo molto grati a tutte le persone di tutto il mondo che non rimangono indifferenti alla nostra tragedia e ci supportano nella lotta per la sopravvivenza.»

Quanto è importante la solidarietà nella tua vita e perché il concetto di solidarietà diventa cruciale?

«La solidarietà, il sostegno e la fiducia di molte persone in tutto il mondo è estremamente importante. Aiuta a non arrendersi e a credere che non siamo soli. Non solo parole gentili, preghiere, ma l’aiuto pratico quotidiano ci dà forza e fiducia. Questa guerra è la più grande tragedia dell'Europa moderna e solo insieme, solidali e uniti, possiamo sopravvivere.

Molte donne e bambini ucraini hanno trovato protezione in Europa e questo sta salvando anche molte vite. Noi, che siamo rimasti a lavorare in Ucraina, non saremmo sicuramente in grado di proteggere le nostre vite e il nostro Paese se il mondo fosse indifferente.
Ogni volta che persone che non conosco mi scrivono che vogliono aiutare e sostenere, mi ricordano che non tutto è vano. Pertanto, continuo a farlo ogni giorno, con gratitudine verso tutti coloro che oggi sono solidali con l'Ucraina.»

Grazie al potere dei social media, la voce di Olena ha superato confini e barriere, ispirando altri a seguire il suo esempio e ad agire per il bene comune.

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© , Yanosh Nemesh

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