Prima in Italia e quarta in Europa nel fare goal per green policy e benefici alla comunità. L’intervista al Direttore Franco Collavino.
I cambiamenti demografici, il persistere delle diseguaglianze e la contrazione delle finanze pubbliche stanno avendo un impatto significativo sulle prospettive future dei cittadini. Con un'aspettativa di vita più lunga, famiglie più piccole, nuovi modelli lavorativi e l'innalzamento dell'età pensionistica in molti Paesi, sarà la generazione più giovane a trovarsi in contesti completamente nuovi per la terza età.
Se il quadro per i giovani di oggi e gli anziani di domani non è dei più incoraggianti in due terzi dei 35 Paesi considerati dall'OCSE, ponendo complesse questioni che richiedono un impegno a lungo termine per interventi e politiche, l'Italia corre il rischio, entro il 2050, di diventare il terzo Paese al mondo per anzianità della popolazione, dopo Giappone e Spagna (dati OCSE).
Oggi gli anziani costituiscono già una parte significativa della popolazione italiana, rappresentando attualmente circa il 22% della popolazione; il 34% entro il 2050. Sono diversi i fattori da attenzionare, tra i quali la salute, l'accesso ai servizi sanitari e sociali, la povertà e l'isolamento sociale.
Sono le famiglie a coprire attualmente i fabbisogni assistenziali, garantendo un care diretto o trasferendolo in parte a una fitta rete di badanti: un modello di welfare familiare e privato che si accompagna o supplisce al pubblico. Ma una serie di fattori sta progressivamente indebolendo e minando l’efficienza di questo modello “fai da te”: troppa pressione sulle famiglie, troppi ancora gli esclusi, troppe le abitazioni unfriendly (inadeguate o inadeguabili per gli anziani e chi li assiste).
È a partire da queste premesse che sei anni fa abbiamo deciso di dare vita a un progetto che le comprendesse e affrontasse con lungimiranza, per noi in prima istanza, per l’intera popolazione per assumere dignità di servizio sociale.
VillageCare nasce come start-up a vocazione, poi divenuta Società Benefit e PMI innovativa. Si tratta di un portale che offre e fornisce orientamento, consulenza personalizzata e ricerca di servizi assistenziali di supporto alle famiglie caregiver da tutta Italia, via telefono e videochiamata, a favore dei loro cari anziani: ricerca sul territorio di interesse di assistenza domiciliare, attività ricreative e sociali, servizi di trasporto, assistenza medica, gestione delle Vacanze di Sollievo® in cui viene promossa la partecipazione degli anziani nella società, valorizzando la loro esperienza e conoscenza e creando occasioni di incontro e scambio con altre persone.
Un progetto di gentilezza e inclusione nei confronti di una parte importante della popolazione, che si basa su rispetto e gratitudine, per garantire agli anziani una vita dignitosa e rispettosa dei loro diritti, favorendo il loro benessere e quello della società nel suo insieme.
Siamo partite con un'idea molto chiara in testa: volevamo aiutare le persone più fragili dell'Italia, e aiutare chi le aiuta.
Ci siamo trovate: un gruppo di donne che condivideva la stessa situazione e, attingendo a complementari formazioni e professionalità nei settori assicurativo, bancario e finanziario, voleva mettere a sistema le soluzioni che stavamo cercando, per renderle non solo loro e contingenti, ma durature e per tutti.
Sono più di 20 anni che raccogliamo con attenzione i segnali dello strutturale cedimento del sistema previdenziale e sanitario, inadeguato ad accogliere le esigenze di una popolazione che continua ad invecchiare: il desiderio è di creare un modello di gentilezza nel passaggio generazionale.
Abbiamo osservato e studiato i modelli internazionali di aiuto e sostegno degli anziani, e dei figli che aiutano e sostengono anche a distanza, e calato questi modelli su quelli che sono gli stili di vita e le abitudini caratteristiche delle famiglie italiane.
Ci siamo presentate dunque al Comune di Milano con il nostro progetto: un progetto non rivolto gli anziani, gli assistiti, ma un progetto rivolto a quell’esercito di 10 milioni di caregiver, come figli, figlie, coniugi, nipoti, ossia a coloro che assistono.
Un progetto che avesse respiro nazionale, che potesse essere fruibile da ovunque e ovunque potesse arrivare, che offrisse servizi standard ma anche servizi personalizzati, perché ogni storia - lo sappiamo bene - è diversa. Un'analisi della famiglia e della situazione, una diagnosi organizzativa, ma anche emotiva, è importantissima per trovare e suggerire le migliori soluzioni a livello personale e locale.
Abbiamo voluto creare un modello che andasse oltre il passaparola, uno sportello socio-assistenziale che potesse offrire aiuto, sostegno, consulenza, azione. Poter contare su qualcuno che sa e comprende qual è la difficoltà, ed è pronto a collaborare per trovare la soluzione e agirla insieme, con gli strumenti giusti.
Spesso la difficoltà è proprio quella di non sapere dove andare a cercare le soluzioni. Muoversi scomposti senza una guida comporta a volte grande dispendio di energie e di denaro; noi vogliamo aiutare a ottimizzare le risorse familiari e l'assistenza, in modo da evitare sprechi di tempo e risorse economiche.
Il nostro primo pensiero è stato dunque rivolto alla famiglia caregiver privata.
Il secondo è stato quello di amplificare la portata del servizio e farne sistema. Ci siamo rivolte allora alle aziende con dipendenti caregiver, perché la conciliazione vita-lavoro è una delle prime difficoltà da affrontare: tra distrazione e affanno, dal part time all’aspettativa, ai sensi di impotenza o di colpa, fino all’emergenza di uno stato di criticità nella famiglia e/o al lavoro.
Equilibrio e benessere sono alla base del prendersi cura dell’altro, dell’amorevole attenzione nei confronti del prossimo.
Ci siamo rivolti dunque ai datori di lavoro per creare modelli di welfare diversi, molto specializzati e verticali, per andare incontro e sostenere i dipendenti caregiver, dalla formazione alle vacanze per i cari.
E ancora. Grazie alla profonda conoscenza e alla lunga esperienza nel mercato assicurativo, io e la mia socia siamo ben consapevoli dell’importanza di alcune polizze. Il popolo italiano è ancora molto poco incline alla previdenza integrativa privata e alle tutele Long Term Care (LTC), scommette su quella pubblica, e su se stesso. Pertanto stiamo cominciando a introdurre alcuni dei nostri servizi all'interno di alcune polizze, al fine di renderle arricchite di servizi pratici per le famiglie, fornendo un “Personal Care Advisor” attivo non solo per la nostra generazione, ma anche per i nostri genitori anziani.
Stiamo poi muovendoci per poter partecipare a tavoli di lavoro che puntino a costruire un ambiente inclusivo in cui le fragilità della popolazione siano rispettate. Ciò significa investire nell'urbanistica da una parte e nella formazione dall’altra. Da alcuni anni, in Italia, stanno emergendo strutture con appartamenti indipendenti e ambienti club in cui le persone possano mantenere la loro indipendenza: cohousing o residenze “senior”. Parallelamente stanno nascendo nuove professionalità, come fisioterapisti a distanza e terapisti occupazionali specializzati nel massimizzare le autonomie delle persone.
Piccole e grandi iniziative, timide evoluzioni, che crescono e maturano, insieme alla popolazione.
Puntiamo sul fatto che i tempi coincidano. Noi stiamo lavorando affinché accada.
Prima in Italia e quarta in Europa nel fare goal per green policy e benefici alla comunità. L’intervista al Direttore Franco Collavino.
Caterina Crepax, figlia del celebre fumettista, e le sue creazioni con il materiale che coniuga sostenibilità e bellezza nella sua espressività artistica.