Redazione interna

BICITALIA:
la storia della rete ciclabile nazionale

Nel nostro Paese ci sono oltre 23.000 km di percorsi ciclabili, tra itinerari sulle lunghe distanze, vie verdi, ciclovie di qualità e strade a basso traffico, mappati da FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta. Infrastrutture che favoriscono lo sviluppo della mobilità ciclistica sia in ambito urbano sia per turismo.

Andare in bici non è fare ciclismo, perché la bicicletta è un mezzo di trasporto tanto in ambito urbano quanto nel tempo libero e, come tale, si colloca all’interno di tutte le tematiche di sostenibilità, cambiamento climatico, tutela dell’ambiente, congestione del traffico e sicurezza. Un quarto dell’inquinamento è dettato dai mezzi di trasporto e la bicicletta è uno degli strumenti più efficaci per ridurre la dipendenza energetica e per dare una risposta concreta ai problemi del pianeta.

Queste le parole di Antonio Dalla Venezia, referente della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta - FIAB per il progetto Bicitalia (www.bicitalia.org), la Rete Ciclabile Nazionale interamente mappata - a partire da giugno 2000 - da volontari ed esperti di FIAB, che include 20 grandi itinerari nazionali a cui si agganciano tantissimi percorsi di valenza regionale tra greenway, ciclovie di qualità, ciclabili sulle ferrovie dismesse e lungo i corsi d’acqua.

Si va, dunque, dai percorsi sulle lunghe distanze adatti a viaggi in bicicletta anche di più giorni, a tratti ciclabili più brevi che, con una o due tappe, regalano indimenticabili weekend a ritmo lento.

Sono oltre 23.000 i km di ciclovie e percorsi ciclabili presenti nel nostro Paese e scaricabili in tracce GPX gratuitamente dal sito Bicitalia.org, che si pone come utile strumento per tutti i cicloturisti italiani e stranieri - in costante aumento - che cercano l’ispirazione sul prossimo territorio da esplorare in bicicletta per pedalare in mezzo alla natura e alla scoperta, in ogni angolo d’Italia, del ricco patrimonio culturale, artistico ed enogastronomico tra località di fascino e borghi autentici ancora inesplorati.

Una volta individuato l’itinerario di interesse è possibile, direttamente dalle pagine del sito Bicitalia.org, cercare con facilità anche le strutture ricettive bike-friendly presenti sul percorso e appartenenti al circuito Albergabici.it, il portale creato da FIAB nel 2003 che conta oltre 600 punti di accoglienza - tra hotel, agriturismi, bed and breakfast, campeggi, rifugi, ecc. - attrezzati per garantire i servizi indispensabili a chi si muove sulle due ruote: un ricovero sicuro per le bici durante la notte, attrezzi per la manutenzione di base, possibilità di lavare vestiti e attrezzature, colazione abbondante ed energetica, informazioni sulle ciclovie, gli itinerari nella zona e molto altro.

Caratteristica principale della rete Bicitalia è quella di aver voluto e saputo valorizzare e mettere in rete quanto già esisteva ed esiste sul territorio come vie verdi, piste ciclabili, percorsi cicloturistici e strade a basso traffico. Su questi elementi si sono basati nel corso degli anni i progetti e gli investimenti - pubblici e privati - che hanno portato alla nascita di quella ragnatela di ciclovie e tracciati (in costante crescita), indispensabili per favorire lo sviluppo di un turismo slow e sostenibile.

Ci sono tanti esempi virtuosi che meritano di essere raccontati come la pista ciclabile del Parco Costiero in Liguria, da Ospedaletti a San Lorenzo al Mare passando per Sanremo, ricavata sul tracciato di una ex ferrovia: con i suoi 24 km è considerata una delle più belle ciclabili d’Italia, frequentata tanto dai locali quanto dai turisti e ha contribuito, in breve tempo, a destagionalizzare i flussi turistici attraendo nell’area visitatori in ogni periodo dell’anno.

Alla luce dei risultati generati, una certa diffidenza iniziale riscontrata quando il progetto della ciclabile del Parco Costiero iniziò a muovere i primi passi si è, poi, velocemente trasformata in voglia di recuperare l’intera tratta fino ad Andora

ricorda Antonio Dalla Venezia.

Il cantiere per allungare il percorso ha già consegnato nei mesi estivi ulteriori 3 km e, a breve, il tracciato del Parco Costiero raggiungerà i 32 km, inseriti a pieno titolo in quella che è conosciuta come la Ciclovia Tirrenica, una delle grandi arterie di Bicitalia che collega Ventimiglia a Roma attraversando Liguria, Toscana e Lazio, per oltre 900 km.

Corre invece lungo l’altro versante dello Stivale per 1.804 km - già mappati dai volontari di FIAB - la Ciclovia Adriatica, da Trieste a Santa Maria di Leuca (LE) seguendo la riviera con più spiagge, ovvero la litoranea che attraversa ben 7 regioni: Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia.

La progettazione ministeriale e i relativi finanziamenti hanno preso il via nel 2016, ma la Ciclovia Adriatica beneficia dell’attivismo delle istituzioni locali che, già nel corso degli anni precedenti, avevano investito sui rispettivi territori in infrastrutture per la ciclabilità pensate non solo per richiamare turisti, ma anche per sostenere lo sviluppo di una modalità sostenibile quotidiana tra i residenti.

Il progetto della Ciclovia Adriatica, che è oggi la più cliccata sul sito Bicitalia, ha attivato nuovi meccanismi nel campo della progettualità ciclistica con un’ottica alla riqualificazione urbana delle singole città e località e con virtuosi esempi specialmente in Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo, dove sono nati ponti di collegamento, ciclabili litorali lungo il mare (come il Parco del Mare a Rimini), recuperi di percorsi (come la bellissima Ciclovia dei Trabocchi in Abruzzo sulla ferrovia dismessa lungo la costa)

precisa Antonio Dalla Venezia.

E ancora:

È doveroso sottolineare come, negli ultimi anni, il Governo abbia preso il lavoro di Bicitalia sviluppato da FIAB come base per la definizione di una nuova rete ciclabile nazionale, che include i 10 itinerari del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche progettato e finanziato dai Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture e Trasporti per favorire lo sviluppo di un turismo lento e sostenibile.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha stanziato, infatti, investimenti per 600 milioni di euro per finanziare la realizzazione di ciclovie turistiche (400 milioni) e ciclovie urbane (200 milioni), per un totale di 1.800 chilometri. Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) sta definendo un Piano Generale per la Mobilità Ciclistica che, per la prima volta, viene emanato in Italia e che conterrà le linee guida attraverso le quali il MIMS intende promuovere la mobilità a due ruote e permetterà una programmazione degli interventi sulla base di una visione integrata e condivisa con le comunità locali.

Parliamo non solo di piste ciclabili, ma anche di tutte le interconnessioni possibili con le stazioni ferroviarie, con porti e aeroporti, allo sviluppo dello sharing e del concetto di Mobility as a Service - MaaS: il nuovo modo di spostarsi che, alla radicata idea di proprietà personale del mezzo, sostituisce il concetto di mobilità condivisa intesa come servizio di cui usufruire a seconda delle necessità.

È in atto un cambiamento culturale nel nostro Paese – spiega lo stesso Ministro Enrico Giovannini – che porta a un uso sempre più diffuso della bicicletta, sia nella mobilità urbana sia in quella turistica. Il cambiamento culturale, accelerato dalla crisi pandemica, è accompagnato da interventi e investimenti destinati a realizzare le infrastrutture necessarie allo sviluppo di questa forma di mobilità.

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