VOCI DALLA CITTÀ

“Ho sempre pensato che un muro colorato fosse meglio di un muro grigio.”

L’arte di strada è una forma di arte moderna, uno strumento di comunicazione a cielo aperto e su larga scala, capace di coinvolgere un ampio pubblico e che, negli anni, ha saputo anche catturare l’attenzione di noti critici d’arte.

Per me l’Arte di strada è Arte libera, spassionatamente affrancata dalle costrizioni e dalle convenzioni e facilmente fruibile, quasi una forma di life style, anzi design style.
Percorrendo le vie di una città, il vostro sguardo è all’improvviso attratto da forme e colori di inusuali espressioni grafiche, piccole o grandi opere che interrompono la monotonia delle facciate di alcuni palazzi o di lunghe metrature di identiche mura, e danno un tocco cromatico e originale al grigio cemento di alcuni angoli di civiltà.

Vere e proprie opere, in cui la componente estetica è fondamentale. Ma è possibile andare oltre la componente prettamente estetica e inserire un messaggio “altro”?

L’arte, nei secoli, ha immortalato passioni, vittorie e sconfitte e ha raccontato storie di società in evoluzione (si spera); anche l’arte di strada, allo stesso modo, con strumenti e forme diverse, evolve nel tempo, assorbe e impara a trasmettere i principi che rispecchiano la cultura dell’oggi e i valori portanti, o deprimenti, della comunità che rappresenta, per educare e sensibilizzare, con l’impatto che le appartiene.

Nei murales possono prendere forma animali in via di estinzione, piante ed ecosistemi modificati o distrutti dall’uomo, per testimoniare o svolgere un ruolo di denuncia o contestazione; composizioni di colori e forme sono così in grado di dare voce a chi una voce non ce l’ha, in difesa di chi non è in grado di chiedere aiuto.

Opere d’arte in grado di far sorgere o smuovere nuove consapevolezze e responsabilità, in grado di coinvolgere l’essere umano in modo diretto ed emozionale; l’essere umano che tanto può, e troppe volte ha usato male o maldestramente il suo potere, soprattutto nel rapportarsi con la Natura e il Pianeta che lo ospita.

Ecco allora che posso metter in scena tematiche che potrebbero mettervi di fronte a una realtà di rovina e di scempio, cruda o scomoda, ma tremendamente vera, veridica; un modo immediato e forte per un confronto dall’incisivo impatto visivo con le nostre azioni e le loro conseguenze, magari anche per turbare la quiete della vostra area di comfort, spesso ignara o incurante, e costringere a una riflessione. Magari a una riflessione costruttiva.

Sappiamo bene che è necessario attuare un profondo cambiamento delle nostre abitudini culturali e della nostra prospettiva quotidiana per focalizzarci su una visione più lungimirante tesa alla preservazione dell’ecosistema, e non sulla distruzione delle risorse che ancora ci restano.
E ogni modo per provar a innescare questo cambiamento è ben accolto.

La città, sede della grande frenesia urbana, cambia volto, e assume gradualmente un nuovo ruolo. Si offre come strumento di comunicazione e si trasforma in una grande tela su cui potersi esprimere e grazie a cui prendono vita nuovi mondi, migliori, più sostenibili.
Dalla visione domestica dei muri di casa, al pubblico del traffico cittadino, dai colori accesi alla luce del sole, alle penombre delle luci urbane, una visione popolare dei piccoli gesti, quelli che portano ai grandi cambiamenti.

L’arte urbana si pone allora come strumento di educazione, di coscienza e consapevolezza capace di toccare le corde più profonde del nostro animo; so bene che il suo effetto sarà tanto grande quanto più sarò in grado di emozionare, di far riflettere e di instaurare un dialogo, con se stessi e con gli altri.

All’arte si aggiunge la tecnica; perché la volontà è quella di creare qualcosa che non sia solamente bello, ma anche funzionale. Non sia solamente estetico, ma anche etico.
Anche i materiali diventano alleati preziosi, come le vernici di ultima generazione in grado di assorbire lo smog, capaci di limitare o arginare le conseguenze delle sostanze inquinanti.

Perché il messaggio da trasmettere ha una forma, una superficie, una materia, un colore e un soggetto, e tutti insieme questi elementi devono essere in armonia e coerentemente alleati per tendere al fine per cui l’opera viene realizzata. Per cui ho scelto di realizzare l’opera.

Solo se lo noterete, se sarò riuscito a catalizzare la vostra attenzione, solo se vi soffermerete a osservare quello che ho voluto raccontarvi e come ho scelto di farlo, potrete cogliere il messaggio. Quello che vi avrò suggerito a cui aggiungerete il vostro spazio di immaginazione. Vi allontanerete con la sensazione di una nuova consapevolezza. E io avrò avuto successo.

“Se camminando per strada incontri un murale, rallenta, osservalo e ascoltalo.”  
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