Lo Spirito del tempo e l’identità culturale

“Spirito del tempo” (Zeitgeist in tedesco) è un’espressione coniata in pieno Romanticismo per descrivere il clima intellettuale, culturale, etico e politico dominanti in un determinato periodo storico.

Un concetto che va oltre la moda o il gusto corrente, che comunque ne fanno parte: è la moda intellettuale, il complesso di tensioni ideali che animano e determinano ogni forma di espressione, definendo l’essenza di un’epoca, la sua identità.

E “identificazione” è il processo attraverso cui i singoli individui elaborano ed esprimono la propria appartenenza alla collettività̀ di cui sentono di far parte.
Come possiamo descrivere l’attuale periodo storico?

Il mondo di oggi è quello della globalizzazione, tutto è connesso in un ecosistema che muta continuamente e velocemente, anche grazie alla rapidità di diffusione e circolazione di idee e informazioni.

La crisi ambientale ha accentuato l’assoluta precarietà/contingenza del futuro e appare affollato di forze che sfuggono al controllo delle persone.

Siamo nell’epoca della transizione ecologica, voluta e obbligata. Se si dovesse sintetizzare in una parola chiave la caratteristica dello Spirito del tempo di questa epoca potremmo parlare di movimento. E movimento è stato il Leitmotiv dell’edizione 2022 del Festival della Mente, il primo Festival europeo dedicato alla creatività e alla nascita delle idee.

Il Festival della Mente, promosso dalla Fondazione Carispezia e dal Comune di Sarzana, si svolge ogni anno a Sarzana a inizio settembre. Il Festival gode del patrocinio del Ministero della Cultura e della Regione Liguria. Tre giornate in cui relatori italiani e internazionali propongono incontri, letture, spettacoli, laboratori e momenti di approfondimento culturale, indagando i cambiamenti, le energie e le speranze della società di oggi, rivolgendosi con un linguaggio accessibile al pubblico ampio e intergenerazionale che è la vera anima del Festival.

La XIX edizione si è svolta tra il 2 e il 4 settembre 2022, sotto la direzione di Benedetta Marietti. Anche quest’anno scienziati, filosofi, letterati, storici, artisti italiani e internazionali sono arrivati nella cittadina ligure coinvolgendo il pubblico in una riflessione multidisciplinare sulle tematiche culturali d’attualità.

Il tema del movimento ci proietta verso il futuro, verso un nuovo scenario, una prospettiva di ritrovato equilibrio. Ed è anche un tema attualissimo che ci costringe a riflettere su scenari difficili che il mondo sta attraversando, su nuove costrizioni che i conflitti internazionali impongono a tante popolazioni.

Il merito del Festival è quello di proporre una riflessione sul tempo che viviamo, declinandone criticità e opportunità: riflessioni illuminanti sui grandi temi della contemporaneità per comprendere e affrontare con maggiore consapevolezza le sfide che ci aspettano in futuro.

MARIANGELA GUALTIERI

VELASCO VITALI, ROBERTA SCORRANESE

FRANCESCA MANNOCCHI

Non bisogna immaginarsi un discutere noioso e complesso, ma un insieme di momenti piacevoli, festosi e in grado di attivare la mente e imprimere un’energia creativa e positiva. Il Festival è anche un incontro tra generazioni, perché i giorni della manifestazione culturale prevedono numerosi eventi tra laboratori, percorsi e giochi creativi dedicati a bambini/ragazzi.

Oltre 26mila presenze, 51 appuntamenti ai quali si sono affiancati quelli di parallelaMente, la rassegna off coordinata da Virginia Galli, Francesca Giovanelli ed Elisa Palagi, che vede come protagonisti artisti e associazioni culturali del territorio.

Sono stati circa 200 i volontari che hanno inoltre composto la squadra nei tre giorni della manifestazione, in maggioranza ragazzi e ragazze provenienti dalle classi quarte e quinte delle scuole secondarie superiori oltre a tanti studenti universitari.
Non si può immaginare il Festival della Mente senza i suoi volontari: i riferimenti culturali del futuro, giovani che con curiosità e inesauribile voglia di mettersi in gioco rappresentano la linfa vitale che anima la manifestazione e la rende un momento di festa permeato di un entusiasmo contagioso. Ogni anno i volontari, con energia e dedizione, ricoprono i ruoli più diversi: dal supporto agli eventi, sia per adulti che per bambini e ragazzi, all’accoglienza dei relatori; dalla squadra “Foto/Instagram” a quella che affianca il lavoro dell’ufficio stampa fino a chi segue gli appuntamenti di parallelaMente.

Il Festival negli anni ha costruito, inoltre, una fedelissima community composta da circa 120mila affezionati sui canali della manifestazione.

“La cosa più pericolosa da fare è rimanere immobili”:

la frase di William S. Burroughs che ha ispirato la scelta del concetto di movimento come filo conduttore della XIX edizione del Festival della Mente. E Benedetta Marietti, Direttrice del Festival della Mente, ce l’argomenta così:

“Contro l’immobilismo, che genera spesso un timore viscerale per ogni sorta di cambiamento positivo. La parola movimento associata al nostro Festival ha voluto ribadire il dinamismo e la ricchezza provenienti dagli stimoli culturali, e l’intreccio vitale delle discipline umanistiche e scientifiche che vanno a formare un unico sapere indivisibile.
Attraverso la declinazione del concetto di movimento, quest’anno il Festival si è interrogato sui temi più urgenti della contemporaneità e sulle grandi sfide che ci riserva il futuro: oltre alla questione dei rifugiati, affrontata nella lectio inaugurale da Filippo Grandi, Alto Commissario dell’UNHCR, si è parlato di ambiente, salute, guerra, Rete, adolescenti, con la convinzione che per trovare soluzioni ai problemi sia necessario innanzitutto esserne consapevoli.
Il mio augurio è che la bellezza della letteratura, della scienza, dell’arte e della storia, raccontata e trasmessa con competenza e passione dalle parole dei nostri relatori, in un clima di festa, possa aver aiutato tutti noi – singolarmente e mediante la creazione di comunità virtuose – a mettere in moto nuove energie e speranze che servano a cambiare la società e a costruire un mondo diverso.”

Le idee sono il motore del mondo e il Festival della Mente lo sa bene. E l’insieme estremamente dinamico delle idee, del sistema di valori e credenze, tradizioni, riti, costumi o comportamenti di una comunità definisce storicamente l'identità culturale dei popoli.

share:

Articoli collegati

SOS-tenibilità

Una parola, un monito ad agire. L’esempio di una delle prime giornaliste in Italia che, da oltre 20 anni, divulga tramite i mass media le tematiche ambientali.

La mia storia, la tua strada, il nostro futuro

Il benessere è circolare. Parola di un’executive coach, impegnata nel riaccendere le scintille degli animi umani per la costruzione di un mondo migliore.

Lasciati ispirare da tutte le prossime storie di sostenibilità: rimani aggiornato sui nuovi numeri!

Iscriviti alla newsletter per ricevere mensilmente i contenuti di Innesti.

N° 10

identitá

Siamo uno, nessuno o centomila?
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram